Sono nato il 30 maggio 1961 a Genova, ma ho vissuto in tanti posti diversi perché con la famiglia seguivamo mio padre che più o meno cercava l’ oro nero per grandi compagnie petrolifere.
Mio padre mi ha trasmesso il senso per l’ avventura, mia madre quello per la franchezza a volte eccessiva con se stessi e verso gli altri. A entrambi rendo merito per questo ogni giorno della mia vita. Quanto ai difetti, sono tutti di tasca mia e siccome sono assolutamente normale, almeno spero, non ne ho di certo pochi.
Nel 1984 ho deciso di aver girato abbastanza e ho messo radici in una valle delle Dolomiti perché, tra tutti i posti che avevo visto, era quello che mi piaceva di più.
Quando qualcosa mi va storta, guardo dalla finestra di casa mia e la sola vista di tanta meraviglia mi mette di buon umore. Non vivrei mai in una città perché l’ ho già fatto e non mi è piaciuto.
 
Non faccio qui l’elenco di tutte le montagne e le vie che ho salito come si usa fare, perché inizio a non ricordarle tutte e poi credo abbia poco senso.
Preferisco raccontarvi qualcosa di me per farvi capire se potrei essere la vostra Guida.
Ho iniziato ad andare in montagna da bambino e a 16 anni a fare Alpinismo, quello con le corde e il vuoto sotto il culo… Mi è piaciuto subito e ho cominciato a frequentare amici più grandi e con esperienza di montagna per potermene fare a mia volta.
 
A 18 anni sapevo già condurre una cordata sul “settimo grado” in alta montagna e da allora ho dedicato la mia vita alle scalate e allo sci.
È vero anche che non ho mai dimenticato le mie origini marinare. Mi piace navigare e sento il mare un ambiente per me naturale tanto quanto la montagna.
La natura mi ha insegnato moltissimo e rispettarla per me è il minimo, è un po’ come fosse il mio terzo genitore.
A 23 anni sono diventato Guida Alpina e ho iniziato subito a vivere di questo integrando la professione con altri lavori, sempre legati al mondo della montagna.
Vivere è forse una parola grossa, i primi tempi lo chiamerei sopravvivere, ma avevo tutto quello che mi serviva e piaceva, quindi mi andava bene soggiornare sotto un ponte sul Rio Sarè in Val Badia dove ho trascorso molte notti in compagnia della mia moto, del gorgoglio del torrente e di niente altro, fino a quando un amico forse impietosito mi offrì il deposito delle sdraio del suo albergo a Corvara dove poi mi sono stabilito (a Corvara, non nel deposito!).
Andavo, e vado in montagna quasi ogni giorno dell’anno, col tempo la mia esperienza è cresciuta e sono diventato una brava Guida di Montagna capace di sopravvivere persino ai clienti peggiori. Per dieci anni ho fatto anche l’Istruttore ai corsi per le Guide Alpine, poi do deciso di lasciare il posto a quelli più giovani.
Con il passare del tempo è riaffiorato in me lo spirito girovago che la mia famiglia mi aveva inculcato sin dall’infanzia e ho deciso che potevo fare la guida, oltre che sulle nostre montagne, anche su quelle dell’Himalaya, del Sudamerica dell’Africa e di altri posti remoti: il mondo è davvero grande, peccato non basti la vita per conoscerlo tutto per bene!
A metà degli anni ’90 insieme ad altri colleghi, ho fondato una piccola organizzazione che proponeva, oltre alla classica attività alpina di Guida, anche viaggi, trekking e spedizioni sulle montagne del mondo da cui sono uscito per dedicarmi, tra le altre, alla professione di Guida Alpina.

Passo il mio tempo tra i miei figli, scalate, sciate, viaggi ed esplorazioni di aree remote, ma in fondo quello che amo di più è fare la Guida Alpina, sebbene il mio carattere un po’ spigoloso non mi aiuti molto. In fondo nessuno è perfetto.
Sono appassionato di fotografia, scienza che ho studiato in gioventù e pratico assieme alle riprese e al montaggio di video, per un po’ ho pensato che potesse diventare la mia professione principale, ma poi ho preferito lasciare che restasse un hobby con cui arrotondare le entrate.
Collaboro con molte riviste specializzate e non, e credo che il “reportage” sia la più bella forma del raccontare.
Dopo tanti anni di alpinismo, di viaggi e di montagna posso dire di essere un “esperto” ma con ancora tante cose da scoprire perché mi accorgo che della montagna e della natura in genere (persone incluse), non si finisce mai di imparare qualcosa e questo è forse lo stimolo più grande che mi fa continuare ad allenarmi e a prepararmi seriamente per potere fare il mio “mestiere” a un buon livello sia umano che tecnico.

marcello cominetti - guida alpina